Solo una piega, grazie.

Solo una piega, grazie.

Esiste qualcosa di peggio della delusione per un taglio o una mèches sbagliata? Bè…sì…sicuramente, ma restando nell’ambito frivolo del beauty, direi di no.

Uno dei giorni  più brutti di cui avete memoria, è quello in cui vi siete alzate una bella mattina di sole, avete preso in mano il telefono e composto il numero del vostro parrucchiere di fiducia. Dall’altro capo non sentite la solita voce rassicurante arrivare. Un impegno improvviso? Un malanno di stagione? Un viaggio last minute? E senza nemmeno avvisarmi???!!!??? Ok, ok, niente panico! E’ una di quelle mattine iniziate con il sole, ed il vostro umore è raggiante, avete deciso che oggi nulla può andare storto e, costi quel che costi, oggi vi dovete rilassare

R-I-L-A-S-S-A-R-E

Bene, che altri parrucchieri ci sono nella vicinanze? Ah, sì, c’era quel negozietto di fianco al fioraio, dove siete capitate una volta per caso per una piega veloce, ma sì, non era male. Chiamate. Risponde qualcuno. Bene. Prendete appuntamento per la pausa pranzo. Ecco fatto! Vi sentite già meglio, no? Si prospetta una rilassante oretta di coccole ai vostri capelli.

Alle 12:00 in punto entrate nel bel negozietto di fianco al fioraio, e vi rilassate sulla poltrona con una rivista di moda sulle ginocchia. Iniziate a sfogliare le pagine dove foto di modelle con bellissimi capelli vi ammiccano maliziose: lunghi capelli lucenti, nuance rosso tiziano e questi colpi di luce così perfetti? No, non possono essere reali! E poi, quei bellissimi tagli, così moderni e sexy: frange dritte che incorniciano il viso, scalature vertiginose, lunghi ciuffi che si adagiano sulla chioma in modo così perfetto…chissà se mostrando la foto riuscirei finalmente a spiegare come deve essere un ciuffo perfetto…ah ecco, è il vostro turno al lavatesta. Lo shampoo è il momento più rilassante dell’intera seduta, siete lì e non dovete pensare a niente, mentre leggiadre mani vi massaggiano la cute…sì insomma…AHIA! non ho detto “scorticare” la cute, sarà un nuovo massaggio rinvigorente? Vabbè…a tortura finita, vi accomodate sulla poltroncina davanti allo specchio. E’ il turno della parrucchiera “senior”, che vi chiede con voce affabile: “come li facciamo”? Attenzione: domanda molto difficile. La risposta giusta quel giorno sarebbe stata, anzi, DOVEVA essere: “solo una piega grazie”, ed invece è stata: “vorrei fare qualcosa davanti, un taglio, non so…. una scalatura, ecco sì, li vorrei un pò scalati, leggermente mi raccomando, solo davanti, dietro li lascio stare, però davanti, così, tutti uguali, non mi piacciono, volevo dare una forma, facciamoli scalati, e poi, non saprei…un ciuffo, o magari una frangia? Facciamo una mezza frangia, anzi, meglio, un mezzo ciuffo, sì bene, un ibrido fra i due. Però mi raccomando, solo davanti, dietro li lascio così, magari giusto una spuntatina, due dita, anzi no, uno solo, proprio in caso le punte siano rovinate”.

…….

Perché è andata così? La risposta era così semplice, solo 4 paroline, ricordate?

solo una piega grazie.

Saranno state tutte le foto delle modelle con i loro tagli perfetti, le frangette ordinate, oppure gli ormoni impazziti proprio nel momento sbagliato? Fatto sta, che ormai è fatta, avete parlato e combinato il guaio.

Il dado è tratto.

La vostra caotica e sconclusionata spiegazione di una tranquilla scalatura sul davanti e un ciuffo, si è già tradotta nella mente della parrucchiera come:

TAGLIARE! TAGLIARE! TAGLIARE! TAGLIARE! BUAHAHAHAHAH TAGLIARE!

A quel punto vi rannicchiate sulla poltroncina, con la vostra bella rivista in mano, che non avete più voglia di sfogliare. La mente è un turbine di pensieri: mi sarò spiegata male? avrà capito come li voglio? me ne taglierà troppi? perché non ho seguito il piano iniziale di fare una semplice piega? Le risposte a queste domande sono drammaticamente: sì – no – sì – boh

Siete ancora immerse in pensieri funesti, quando vedete la mano brandire….Oddio! Nooooooo! l’arnese malefico, Lui: lo sfilzino! Eh, mica potete alzarvi e scappare, anche se l’ idea è stata subito quella. Per chi non avesse avuto ancora la sfortuna e sciagura di un incontro ravvicinato con questo arnese, vi dico che lo sfilzino è quella lametta che si usa per scalare i capelli, e che dovrete ringraziare poi nei mesi a seguire per tutte le doppie punte che vi verranno. Una scalatura si può fare anche con le forbici, perché usare lo sfilzino?

Oggi doveva essere una bella giornata…

Inizia l’incubo, le accettate di sfilzino infieriscono sui vostri capelli, che per inciso sono lunghi, anzi “erano”…Vi ricordate all’improvviso quanto tempo ci avete messo per farli crescere, quanti “anni” per averli lunghi fino alla vita, e in quanti secondi state rovinando tutto! Le ciocche cadono sul pavimento, e guardandole cercate di consolarvi: “ma sì, poi ricrescono, in fondo dietro sono ancora lunghi, è solo la parte davanti, avevo proprio bisogno di sfoltirli, sembravo Maria Maddalena, ecc….” ma chi volete prendere in giro? Lo sapete benissimo che siete già pentite, e questa è la giornata più brutta che vi poteva capitare, ecco.

I colpi di ascia finiscono, la parrucchiera senior ha finito il suo lavoro e già non si vede più, ma vi sembra di udire in lontananza una malvagia risata: Buahahahahah…

La ragazza del lavaggio, con phon e spazzola vi sta facendo la piega, quell’ unica cosa che dovevate fare fin dall’inizio.

Vi guardate allo specchio: uhm, carino, ma sì dài, non è male.

Pagate e uscite. In macchina vi riguardate nello specchietto: “ma sì, almeno ora sono a posto, non sono più così disordinati, finalmente hanno una forma!”

Tornate a case incoraggiate, con una visione molto filosofica di tutto quello che è successo, siete fiere di voi stesse, state reagendo bene, in modo maturo e razionale. Vi viene incontro il vostro uomo, l’amore della vostra vita, che carinamente vi comunica quanto siete belle e stiate bene con la nuova acconciatura. E voi per tutta risposta, lo bombardate di domande, a volte semplici, a volte a trabocchetto, comunque…tutto da copione, non mi dilungo, ad un certo punto lui scap…scompare dietro la porta del suo studio farfugliando qualche scusa…

Ed è a questo punto, solo in questo preciso istante, che non desiderate altro se non una sfera di cristallo, o una macchina del tempo: dovevate solo andare dalla parrucchiera per un piega, la giornata era splendida, ed eravate di ottimo umore. I vostri capelli erano tutti della stessa lunghezza, e non è vero che sembravate Maria Maddalena, è una cosa che dicono le amiche invidiose, i vostri capelli erano belli, bellissimi e LUNGHI! Ora davanti avete solo un vuoto, dei buchi, manca qualcosa sulle vostre spalle, ma cos’è? Ah, sì, i capelli, che prima c’erano e ora non ci sono più! Vi riguardate allo specchio: la “leggera scalatura” è una “pesante scalatura”, e il ciuffo-frangia, è solo una frangia, sbilenca e sfilacciata, e non vi piace per niente, vi sta già antipatica, anzi LA ODIATE, nutrite per quella frangia un vero e proprio disprezzo, perché sapete già che la mattina dopo questa frangia avrà cambiato direzione: da orizzontale svetterà in verticale, e questa è una legge di natura. Sarete in ritardo per il lavoro e dovrete armarvi di phon e spazzola per rimetterla in orizzontale, e non ci riuscirete, dovrete alzarvi 10 minuti prima tutte le mattine per dare una piega normale alla dannata frangia, e la odierete con tutte voi stesse finchè non ricrescerà, smettendo di rovinarvi l’esistenza.

Ritarderete il più possibile il prossimo lavaggio, il lavaggio post-parrucchiera, perché saprete già che sarà un disastro e non volete nemmeno pensarci, non adesso.

I capelli tanto ricrescono, continuate a ripetervelo, in fondo non è così grave, iniziate già a sentirvi un pò meglio, ma sì, non sarà la fine del mondo, la vita è bella, anche se allo specchio vi sembrate uno yorkshire, la vita è sempre bella e i capelli riscrescono.

Però la prossima volta, ahhhh la prossima volta sarà una piega, “solo una piega, grazie”.

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